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03/12/2024

Accessibilità digitale: che cosa cambia dal 28 giugno 2025

Accessibilità digitale: che cosa cambia dal 28 giugno 2025

L'inclusione e l'accessibilità sono sempre più centrali nelle politiche europee. Per promuovere una società più equa, il 17 aprile 2019, il Parlamento Europeo ha emanato la Direttiva (UE) 2019/882, nota come European Accessibility Act (EAA). Questa direttiva introduce requisiti di accessibilità per prodotti e servizi, con l'obiettivo di agevolare le persone con disabilità e garantire la loro piena partecipazione alla vita economica e sociale. Un aspetto particolarmente rilevante è la Web Accessibility, ovvero l'accessibilità delle piattaforme digitali come siti web e applicazioni mobili, essenziale per permettere a tutti gli utenti, comprese le persone con disabilità, di accedere alle informazioni e utilizzare i servizi online. Questo tema, già regolamentato dalla Direttiva (UE) 2016/2102, trova nell’EAA un ulteriore impulso per garantire che l'accessibilità digitale sia estesa anche al settore privato.  Il 28 giugno 2025, questa normativa entrerà in vigore, imponendo nuovi standard per molte realtà economiche e settori. Vediamo nel dettaglio a chi è rivolta e quali categorie di prodotti e servizi sono coinvolte. 

European Accessibility Act: cosa cambia nell'accessibilità digitale

L’European Accessibility Act riguarda tutti i prodotti e servizi digitali introdotti sul mercato o forniti ai consumatori dopo il 28 giugno 2025. Tuttavia, la normativa si applica anche alle versioni già esistenti di tali prodotti o servizi, a condizione che abbiano subito modifiche sostanziali. Ci sono, però, alcune eccezioni. Per esempio, non rientrano nell’ambito di applicazione i contenuti di siti web o applicazioni mobili considerati "archivi", ossia quelli che non sono stati aggiornati o rielaborati dopo la data di entrata in vigore.  Le categorie di imprese coinvolte includono tutte le Piccole e Medie Imprese (PMI), mentre le microimprese sono escluse dall'obbligo di conformità. Anche le PMI, però, possono appellarsi al cosiddetto “onere sproporzionato”, una clausola che consente di ottenere esenzioni se l’applicazione della normativa risulta eccessivamente gravosa. 

Accessibilità digitale: definizioni di microimprese e PMI 

Per comprendere meglio i soggetti interessati dall'EAA, ecco le distinzioni principali: 

Microimpresa: un’azienda che conta meno di 10 dipendenti e registra un fatturato annuo o un bilancio totale annuo non superiore a 2 milioni di euro. 

Piccole e Medie Imprese (PMI): aziende con meno di 250 dipendenti, un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro o un bilancio totale annuo non superiore a 43 milioni di euro, con l’esclusione delle microimprese. 

La clausola dell’onere sproporzionato 

Per le PMI che intendono richiedere l’esenzione dall’applicazione dell’European Aaccessibility Act, è fondamentale documentare in modo dettagliato l’onere sproporzionato. Tale documentazione deve essere conservata per almeno 5 anni e aggiornata ogni volta che il servizio subisce modifiche significative o su richiesta dell’autorità competente. Inoltre, la valutazione deve essere rinnovata periodicamente, almeno ogni 5 anni. 

Quali prodotti e servizi sono coinvolti dall'European Accessibility Act? 

La normativa copre un ampio ventaglio di prodotti e servizi, con l’obiettivo di garantire accessibilità in diversi ambiti. 

Tra i principali prodotti rientrano: 

Sistemi hardware e sistemi operativi informatici generici per garantire accessibilità

Terminali self-service per operazioni interattive

Apparecchiature con capacità informatiche per servizi di comunicazione elettronica o media audiovisivi

Lettori di libri elettronici (e-reader)

Per quanto riguarda i servizi, la direttiva si applica a: 

Servizi di comunicazione elettronica

Media audiovisivi

Elementi specifici dei trasporti passeggeri (aerei, autobus, ferroviari, vie navigabili)

Terminali self-service per trasporti urbani, extraurbani e regionali

Servizi bancari per consumatori

Libri elettronici (e-book) e software correlati 

Servizi di commercio elettronico

Sistemi per la gestione delle comunicazioni di emergenza verso il numero unico europeo 112

L’accessibilità per tutti 

L’European Accessibility Act rappresenta un passo importante verso una società più inclusiva, ponendo al centro l’accessibilità per tutti. Tuttavia, l’adozione delle misure previste richiederà impegno e consapevolezza da parte di imprese e fornitori di servizi. La scadenza del 28 giugno 2025 si avvicina rapidamente: perciò, è essenziale prepararsi, valutare l’impatto della normativa e cogliere l’opportunità di contribuire a un mercato più equo e accessibile. 

Il futuro dell'accessibilità digitale

L'accessibilità digitale è un campo in continua evoluzione, trainato dall'innovazione tecnologica e da una crescente consapevolezza dell'importanza dell'inclusione.

Quali sono le tendenze che plasmeranno il futuro dell'accessibilità digitale?

  • Intelligenza artificiale e personalizzazione: L'IA giocherà un ruolo sempre più cruciale nell'adattare l'esperienza digitale alle esigenze individuali. Immaginiamo assistenti virtuali in grado di comprendere e rispondere a richieste complesse, anche da parte di utenti con disabilità cognitive. L'accessibilità sarà sempre più artificiale
  • Realtà aumentata e virtuale: Queste tecnologie offriranno nuove opportunità per creare esperienze immersive in termini di accessibilità
  • Internet delle cose: L'IoT porterà a una maggiore interconnessione tra dispositivi, creando ambienti domestici e lavorativi più intelligenti e accessibili. Immaginiamo case in grado di adattarsi alle esigenze di persone con disabilità motorie
  • Legislazione più stringente: Sempre più paesi stanno introducendo leggi e regolamenti per garantire l'accessibilità digitale. Questo porterà a un miglioramento generale dei prodotti e dei servizi digitali
  • Focus sull'esperienza utente: L'accessibilità non sarà più vista come un obbligo, ma come un'opportunità per creare esperienze utente più ricche e coinvolgenti per tutti

(fonte immagine: Freepik) 


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